1967 Riva Junior #176 - Storia del suo restauro

Mi sono innamorato di un motoscafo abbandonato in un capannone a Mandello del Lario… era in vendita! L’ho comprato! Ci ho messo due anni di lavoro e fatica, ma ora è perfetto come quando il cantiere più prestigioso d’Italia lo costruì.

La storia del suo restauro

È la storia del mio motoscafo d’epoca, un Riva Junior del 1967, trovato per caso in un deposito a Mandello del Lario (LC).

“Un Riva” dissi tra me e me... Conoscevo il nome, l’eccellenza costruttiva del marchio, ma mai fino a quel momento avrei pensato di possederne uno. Era lì, impolverato, invecchiato, consumato dal tempo e dall’abbandono: ma non riusciva ad essere brutto!

Poche battute, pochi giorni ed è venuto a casa con noi.

Correva il 24 agosto 2019 quando la trattativa ha avuto luogo, pochi giorni per comprarlo ed è diventato nostro. Lo abbiamo portato in officina il 25 ottobre dello stesso anno e con superficialità condita da tanto ottimismo ci siamo detti “gli facciamo qualche lavoretto, una verniciatina e lo mettiamo in acqua la prossima estate. Poi, ci siamo innamorati di lui e senza freni, abbiamo eseguito un restauro altamente professionale durato più di due anni, investendo quasi 1000 ore di lavoro per la sua totale ricostruzione.

Il mio amico Moris con il suo camion gru è stato provvidenziale, poche ore dopo il recupero lo abbiamo posizionato in officina, nel posto più comodo per l’imminente fase di perizia e smontaggio.

Le prime considerazioni fatte in fase di acquisto hanno iniziato a sgretolarsi e subito, sono stato assalito dalla voglia di mettere il mio motoscafo Riva nelle scatole, come faccio con le mie auto americane.

Tony, il più esperto di noi nel mondo della nautica mia ha detto: Capo! Lo scafo è sano, sei stato fortunato! Ma se non lo facciamo a pezzi non verrà mai come vuoi tu! Aveva già capito tutto...

Così che tutte le idee abbozzate, il budget e la data del varo, si sono vanificate nell’aria ed abbiamo cominciato a smontarlo, segnando l’inizio di un lavoro lungo e faticoso oltre ogni aspettativa.

La squadra

La squadra è formata da tutti i miei ragazzi dell’officina: ognuno di loro ha smontato, rimontato, svitato e avvitato qualcosa, sostituito o riparato tutti, ripeto tutti, i componenti di cui è composta questa piccola ma preziosa imbarcazione.

• Tony: l’uomo dalle mani d’ore e unico di noi esperto in nautica
  

• JayPee: aiuto prezioso in ogni fase del restauro e braccio destro di ogni singolo operatore Thomas: meccanico e motorista del restauro

• Lorenzo Nalin: il mio meccanico e cucciolo adorato

• Lorenzo Miano: figlio di Tony e suo personale braccio destro nell’impresa

• Rocco: elettrauto – i fili sono stati tutto suoi

• Simonino: il mio fanstastico nipotino

• Mauro Valli: proprietario del motoscafo, del progetto nonché direttore dei lavori
  

Lo scafo è vuoto – inizia il restauro

2 marzo 2020 - Lo scafo è vuoto, fortunatamente il legno lo abbiamo trovato in ottime condizioni ed iniziamo la delicata fase del restauro. Abbiamo costruito dei supporti aerei che con l’ausilio di verricelli a catena ci hanno dato modo di sollevare da terra e di ruotare agevolmente lo scafo.

Ad aspettarci c’erano vecchie mani di vernice malmessa e uno scafo tutto di legno che, per quanto possa essere considerato piccolo dal mondo della nautica, da levigare a mano fino al legno vivo ci è sembrato immensamente grande.

Per preservarci dalla polvere, ci siamo costruiti una cabina temporanea, rimasta montata a protezione fino a levigatura totale portata a termine

Lo scafo è capovolto

4 marzo 2020 - Lo scafo è capovolto, il tentativo di restauro precedente il nostro, anziché esserci di aiuto è stato un fastidio. I tagli erano completamente sbagliati, la riga di galleggiamento rossa – anziché arancione – e le vernici utilizzate completamente inadeguate e lontane dal progetto originale.

Noi, per non sbagliare abbiamo seguito i consigli di Giuseppe Barberis e del suo caro Papà della - Nautica Barberis – vero maestri del restauro nel mondo Riva, ma non solo, abbiamo comprato i libri d’epoca del progetto originale. Volumi replica dei vecchi manuali scritti a mano, che oltre ad averci insegnato cose che solo i padri del marchio possono conoscere, hanno scaldato il cuore e l’anima di noi operatori.

Le mani d’oro di Tony

9 aprile 2020 – La levigatura dello scafo è stata lunga ed estenuante ma non ci ha regalato brutte sorprese. L’unico punto marcio trovato nello scafo lo abbiamo trovato a mezza altezza sul fasciame e da una sola parte. A questo punto – le mani d’oro – di Tony hanno avuto ruolo fondamentale. Resine, materiali speciali e una toppa perfettamente inserita nel taglio a 45° preventivamente preparato e il gioco è fatto! L’unico punto stanco del mio Riva era stato brillantemente riparato.

La verniciatura esterna dello scafo è terminata

9 maggio 2020 – La verniciatura esterna dello scafo è terminata, sta per iniziare il rimontaggio. Stiamo lasciando il lavoro sporco mentre sulla scheda il monte ore è a quota 320. Iniziano le piccole grandi soddisfazioni, i dettagli puliti e le cromature, da qui in poi ogni vite è una gioia... una cosa in meno da montare. Non abbiamo scollinato, non siamo a metà del lavoro ma sicuramente la parte più faticosa ce la stiamo lasciando alle spalle.

Gli interni – L’ultima delicata fase finale

31 agosto 2020 – Una fase molto delicata, da eseguire con le mani più pulite di quelle di un chirurgo. È quella fase di completamento finale, che porta il restauro alla sua fase finale. Il – burlone – (così si chiama il giro di pelle verde acqua che incornicia la parte viva dello scafo), è tra le opere manuali più complicate. I materiali rigorosamente originali e riprodotti appositamente per i restauri di questi meravigliosi motoscafi d’epoca, regalano al risultato finale quel sapore di nuovo che non si potrebbe ottenere con un semplice ripristino degli antichi componenti... e quando guardi lo scafo all’interno la testa vola indietro nel tempo!

Il risultato: un sogno ad occhi aperti

10 luglio 2021 – lo abbiamo finito e abbiamo programmato il varo per mercoledì 13 luglio 2021 presso la Nautica Barberis, loro sono un’istituzione nel modo Riva e sono loro ad averci guidati nei giorni difficili, nelle decisioni importanti... a loro devo tanto, anzi tantissimo ed è per questo che meritano il varo del mio – 1967 Riva Junior – presso il loro storico cantiere nautico. Ringrazio tutta la mia squadra di ragazzi con un particolare ringraziamento a Tony, che ha assecondato tutte le mie manie di perfezione e voglia di risultato, un risultato che abbiamo faticosamente ma meritatamente raggiunto.

Grazie di cuore a tutti!

Mauro Valli

Immagine del varo - Nautica Barberis - Sesto Calende

Immagine del varo - Nautica Barberis - Sesto Calende